 "Andavano e sempre camminando cantavano eterna
memoria, e a ogni pausa era come se lo scalpiccio, i cavalli, le
folate di vento seguitassero quel canto.
"Andavano e sempre camminando cantavano eterna
memoria, e a ogni pausa era come se lo scalpiccio, i cavalli, le
folate di vento seguitassero quel canto.
I passanti facevano largo al corteo,
contavano le corone, si segnavano. I curiosi, mescolandosi alla fila,
chiedevano: "Chi è il morto?" La risposta era: "Živago."
"Ah! allora si capisce." "Ma non lui. La moglie."
"È lo stesso. Dio l'abbia in gloria. Gran bel funerale."
Il dottor Živago (Feltrinelli),
traduzione di Pietro Zveteremich
Nessun commento:
Posta un commento