
Anno di prima pubblicazione: 1906
Edito da: Rizzoli, Dalai, Guanda, Falsopiano (ebook) e altri
Voto: 7/10
Pagg.: 97 (nell'edizione Falsopiano - ebook)
Traduttore: Alberto Levorato
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Ambrose Bierce è persona assai celebre tra i cultori dell’aforismo e della frase ad effetto, ambito nel quale lo scrittore statunitense è stato una delle penne più pungenti, a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento.
Per questa sua vena cinica e umoristica, Bierce è considerabile l’Oscar Wilde d’oltre oceano ed ha ispirato personaggi del calibro di Hemingway e Woody Allen.
Buona parte delle più famose frasi di Bierce sono tratte dal Dizionario del diavolo, opera che inizialmente fu intitolata The Cynic’s Word Book (Il vocabolario del cinico), e che a mio avviso avrebbe dovuto sopravvivere con tale titolo, più adeguato e suggestivo.
Bierce elenca una serie di vocaboli in un centinaio circa di pagine, fornendone una definizione sempre caustica e sottilmente ironica.
A cominciare dallo stesso significato di cinico, “un mascalzone che, a causa di un difetto alla vista, vede le cose come sono e non come dovrebbero essere”.
Bersagli prediletti sono, manco a dirlo, la politica, l’amore, i moralismi e la religione.
Scopriamo così che la fede non è altro che “credere senza prove a ciò che ci viene detto da uno che parla senza alcuna cognizione di causa di cose che non hanno alcun metro di paragone” e che il sacerdote è colui che si “prende cura della nostra vita spirituale per migliorare le condizioni della sua vita temporale”.
O che l’amore coniugale è “erotismo che viene deviato in maniera perversa verso la propria moglie”.
Alcune definizioni della versione integrale del Devil’s Dictionary fanno riferimento a episodi
o personaggi celebri della fine dell’Ottocento, che in certe edizioni si è
deciso di omettere in quanto caduti, al giorno d’oggi, nell’oblio (a proposito,
l’oblio è il “cimitero della fama, dove
si raffreddano tristemente le speranze più entusiastiche”).
Tra gli aforismi/definizioni più celebri, solo per citarne
alcuni:
“Aiutare: Incrementare
il numero delle persone ingrate.”“Ammirazione: La nostra cortese ammissione che un’altra persona ci assomiglia.”
“Anno: Una serie di trecentosessantacinque delusioni.”
“Applauso: Eco di un luogo comune.”
“Egoista: Persona priva di considerazione per l’egoismo altrui.”
“Entusiasmo: Intemperanza giovanile curabile con minime dosi di pentimento somministrate assieme a un’intensa terapia di esperienza.”
“Ozio: Intervallo di lucidità nel disordine della vita.”
“Prudente: Uomo che crede al dieci per cento di ciò che sente, un quarto di ciò che legge e metà di ciò che vede.”
Tra le definizioni più ironiche:
“Indirizzo: Luogo in
cui si ricevono le costanti attenzioni dei creditori.”“Ospedale: Luogo in cui il malato riceve di solito due diversi tipi di trattamento: uno medico da parte del dottore, uno inumano da parte degli infermieri.”
“Porto: Luogo dove le navi trovano riparo dalle tempeste esponendosi alla furia dei dazi doganali.”
Una lettura piacevole anche se, per sua natura, molto
spezzettata.
Un prontuario in cui trovare interessanti e disillusi spunti
di saggezza.
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