La prima edizione delle Lettres Persanes di Montesquieu (1689-1755) fu pubblicata in due tomi nel 1721 ad Amsterdam dall’editore Jacques Desbordes, il quale si celò sotto il falso nome di Pierre Marteau, ponendo il luogo di pubblicazione, anch’esso fittiziamente, a Colonia. Del resto, lo stesso Montesquieu si era celato dietro l’anonimato, considerato il dirompente potenziale di quest’opera nell’attirarsi addosso le spire della censura.
Questa prima edizione è composta da 150 lettere.
Vi è poi un’edizione clandestina, datata anch’essa 1721, pubblicata sotto lo pseudonimo di Pierre Brunel e luogo fittizio Amsterdam, da parte, probabilmente, di un editore di Rouen.
Sempre nel 1721 uscì la seconda edizione “riveduta, corretta, ridotta e aumentata dall’autore” ancora una volta edita a Colonia da “Pierre Marteau” (ossia Jacques Desbordes).
È composta anch’essa di due tomi e conta 140 lettere (ne furono tolte 13 della prima edizione e aggiunte 3 inedite).
Varie ristampe si susseguirono fino al 1754, quando Montesquieu, un anno prima della morte, curò una nuova edizione, sempre in due tomi, con le 150 lettere della prima edizione oltre a un Supplemento contenente le tre lettere aggiunte nella seconda edizione e otto lettere inedite. Il Supplemento era preceduto da un preambolo intitolato Quelques réflexions sur les Lettres persanes in cui l’Autore rispondeva ad alcune critiche giunte da un abate francese.
Dopo la morte di Montesquieu le sue Opere vennero raccolte nel 1758 in un’edizione in tre volumi. In tale raccolta, le Lettere Persiane replicano l’edizione del 1754, con la ripartizione delle lettere del Supplemento all’interno del testo anziché collocate in appendice.
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