1 gennaio 2015

Come identificare una prima edizione

Riconoscere una prima edizione non è per nulla semplice.
Del resto sono stati addirittura scritti libri appositi sull’argomento, tra i quali uno ad hoc per il mercato americano, giunto alla settima edizione (per cui vedi qui), e uno per il mercato italiano (per cui vedi qui).
La difficoltà deriva dal fatto che i criteri per l’identificazione variano a seconda dell’editore, o addirittura, per lo stesso editore, a seconda degli anni in cui un determinato libro è stato pubblicato.
Senza contare che per alcuni editori non è proprio possibile identificare una prima edizione.

Ciò nonostante, è possibile comunque estrarre dei criteri, molto generici, per identificare una prima edizione, per la maggior parte dei libri editi a partire dal XX secolo.

In precedenza, infatti, vi era l’uso di indicare, nella pagina del titolo, l’anno di pubblicazione, il che rendeva molto più semplice l’identificazione di una prima edizione.
Dopo il 1900 tale usanza è stata superata.

Prima del 1900, l'anno di pubblicazione era generalmente indicato nella pagina del titolo, in numeri romani (per i libri più antichi) o arabi (per i più recenti)

Venendo ai metodi di riconoscimento, innanzitutto vi è il criterio “nominalistico”, che si ha quando il libro identifica se stesso come “Prima edizione” nella pagina del copyright (per le opere in lingua inglese possono aversi le seguenti diciture: “First Edition”, “First Printing”, “First Published” o “First Impression”).
A tal proposito – e in particolare con riferimento al mercato anglo-americano - occorre fare una precisazione: una “prima edizione”, nel mercato anglo-americano, è intesa in senso più lato rispetto alla medesima accezione utilizzata nel mercato europeo. Ciò che conta maggiormente è la “ristampa” (“printing”), poiché di una prima edizione possono essere pubblicate anche un elevato numero di ristampe, e dalla prima all’ultima di esse può passare un considerevole lasso di tempo.
Così un libro potrà sì essere una prima edizione, ma se si tratta di una ristampa successiva alla prima il suo valore sarà via via sempre più basso.
Pertanto la dicitura “First Edition” è sì importante, ma è assai più importante, qualora presente, la dicitura “First Printing”.
In ogni caso, per le pubblicazioni inglesi e americane, gli appassionati tendono a parlare di prima edizione solo in presenza di una “first edition / first printing” (nota anche come “1st/1st”).
Non che i significati di “edizione” e “ristampa” siano diversi dal mercato anglo-americano a quello europeo, soltanto che negli USA è più facile trovare prime edizioni con numeri di ristampa molto elevati, mentre in Europa si tende in tempo più breve a passare ad un’edizione successiva.

Altro criterio, in assenza di esplicite statuizioni sull’edizione (che in inglese vengono definite “first edition statement”), è quello di identificare una prima edizione quando vi sia coincidenza tra l’anno di pubblicazione, qualora specificato (anche se, come detto, dal 1900 tale abitudine è caduta in disuso), e l’anno di copyright dell’opera (indicato nella pagina del copyright).
Anche in tal caso occorre comunque fare attenzione, perché gli anni del copyright indicati possono essere diversi, ad esempio quando un estratto del libro è stato pubblicato in precedenza su una rivista (in tal caso occorre fare riferimento all’anno più recente tra quelli indicati), oppure quando il libro riporta al suo interno delle parti di altre opere a loro volta soggette a copyright e per le quali l’autore ha richiesto la relativa autorizzazione alla pubblicazione (ma in tale ultimo caso, di solito, lo si riesce a capire).
Può poi capitare che un libro sia stato scritto e depositato ai fini del copyright in un certo anno, ma pubblicato solo successivamente. In tal caso le date saranno necessariamente diverse, ma si può ovviare al problema documentandosi sulla genesi del libro in questione.

Un altro metodo, tuttavia, è quello più comunemente utilizzato dagli editori a partire dal secondo dopoguerra.
Nella pagina del copyright si possono solitamente trovare linee numeriche dei seguenti tipi:
in ordine decrescente
9 8 7 6 5 4 3 2 1
in ordine crescente
1 2 3 4 5 6 7 8 9
oppure con i numeri in vario ordine, prima i dispari in ordine crescente e poi i pari in ordine decrescente:
1 3 5 7 9 8 6 4 2
Solitamente, se è presente il numero “1” dovremmo avere di fronte una prima edizione.
Dalla seconda ristampa in avanti, infatti, i numeri corrispondenti alla ristampa "superata" vengono cancellati.
Così, ad esempio, una sesta ristampa può essere identificata dalle seguenti linee numeriche:
6 7 8 9
9 8 7 6
7 9 8 6

Un esempio di pagina di copyright con la linea numerica che identifica una quinta ristampa

Più raramente vengono utilizzate lettere al posto di numeri:
a b c d e
con la “a” che corrisponde alla prima edizione.
O ancora possono trovarsi linee numeriche associate a linee di anni, come nell’esempio seguente, che indica una sesta ristampa dell’anno 1981:
9 8 7 6 81 82 83 84

Ovviamente i criteri summenzionati possono trovarsi anche combinati.
Ad esempio può trovarsi la linea numerica accompagnata dalla dicitura Prima edizione / First edition, anche se ciò sarebbe formalmente corretto solo se la linea contenesse il numero 1.
Generalmente, infatti, i “first edition statement” vengono cancellati per le ristampe successive.

Altro metodo di identificazione si ha quando la prima edizione non è identificata in alcun modo, mentre vengono esplicitamente identificate le successive (che riportano, alcune addirittura sulla copertina, le diciture “seconda edizione” / “second edition”, “terza edizione” / “third edition”, ecc.).
Questo metodo è utilizzato soprattutto da piccoli editori, che difficilmente identificano la prima edizione (anche perché i libri da essi pubblicati non vanno di frequente oltre la prima edizione), ma identificano invece le successive.
Ancora, può accadere che vi sia, soprattutto al fondo del libro, una pagina in cui l’editore fornisce direttamente ragguagli circa la storia editoriale del libro, e in tal caso nulla quaestio.

Un esempio di dicitura esplicita al fondo di un libro

Occorre infine fare attenzione, soprattutto nel mercato americano, alle cosiddette “book club edition”, le edizioni di club del libro, le quali possono essere state pubblicate lo stesso anno della prima edizione originale (il che in Italia è raro) o possono riportare anch’esse le linee numeriche. In tal caso occorre prestare attenzione ad altri aspetti, in quanto le book club editions solitamente non riportano:
-          il nome dell’editore sulla copertina e nella pagina del titolo;
-          il prezzo originale (la presenza del prezzo sulla copertina, a prescindere dalla questione delle book club editions, è in ogni caso un requisito importante per la valutazione di una prima edizione).
Le book club editions hanno generalmente copertina o formato diverso dall’edizione originale.
Inoltre, la dicitura “book club edition” (o una più specifica) può essere contenuta all’interno del libro (nella pagina del copyright o altrove o anche mediante apposizione di un timbro).

Come detto, le indicazioni sopra riportate sono molto generiche e sicuramente non hanno alcuna ambizione professionale, ma possono essere utili per gli amatori alle prese con le prime edizioni.
Per informazioni più specifiche e dettagliate è indispensabile fare riferimento alle sopra menzionate pubblicazioni specialistiche, quella di Bill McBride e quella di Biancardi / Francese.

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