Anno di prima pubblicazione: 2011
Edito da: Bao Publishing
Voto: 8,5/10
Pagg.: 143
___
Il primo libro a fumetti di Zerocalcare raccoglie una serie di tavole inizialmente autopubblicate dal fumettista aretino, poi riedite a colori dalla BAO Publishing.
Le vicende ruotano principalmente attorno ad episodi (più o meno collegati) della giovinezza di Zerocalcare, fino ai giorni nostri, sullo sfondo dei quartieri popolari di Roma (in particolare Rebibbia, località in cui vive).
È un ottimo punto di partenza per apprezzare l’opera di Zerocalcare, un autore che in questi anni si è imposto agli occhi del grande pubblico fino ad arrivare alla candidatura allo Strega 2015.
La grandezza del fumettista toscano sta nella sua grande capacità umoristica, nella sua dote di esaltazione di quella che mi verrebbe da chiamare “l’epica della quotidianità”, ossia la descrizione di vicende di tutti i giorni mettendo in risalto le manie e le ossessioni dell’uomo comune (impersonate, nel fumetto, dall’armadillo che da il titolo alla raccolta), come se si stessero raccontando imprese eroiche.
Ma l’autore è altresì bravissimo nel rappresentare scene di una normalità quasi banale esaltando il lato comico dei gesti quotidiani.
Zerocalcare piace particolarmente ai lettori delle generazioni nate tra la metà degli anni Settanta e gli anni Ottanta (nella quale rientro). Ad essi, infatti, lancia continui ammiccamenti mediante riferimenti a fatti o situazioni che hanno fatto parte della nostra adolescenza (cartoni animati, pubblicità cult, personaggi che ai troppo giovani o agli ultraquarantenni probabilmente direbbero poco o niente).
Nessun commento:
Posta un commento