Anno di prima pubblicazione: 1925
Edito da: Mondadori, Feltrinelli,
Rizzoli, Einaudi
Voto: 8,5/10
Pagg.: 191 (nell'edizione de La
Repubblica)
Traduttore: Fernanda Pivano
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Il giovane Nick Carraway giunge a New
York per lavoro. Abita a West Egg, Long Island. Il suo vicino di
casa, il misterioso Jay Gatsby, possiede una villa maestosa in cui
periodicamente si tengono sfarzose feste con centinaia di invitati
dell'alta borghesia, tra fiumi di champagne e musica jazz.
Invitato un giorno a partecipare ad una
di queste feste, Nick scopre che il passatempo preferito degli
invitati è il pettegolezzo riguardo la vita e il passato del padrone
di casa, fantasticando sul modo in cui abbia accumulato quella
fortuna.
Nick e Gatsby diventano amici e
iniziano a conoscersi. Pare che Jay abbia costruito da sé la sua
ricchezza. È stato ad Oxford e ha combattuto nella Grande Guerra,
ricevendo diverse medaglie al valore. Ma il suo passato continua ad
avere vari lati oscuri.
Nick scopre che Gatsby ha costruito la
sua fortuna per amore di una donna con cui anni prima aveva avuto una
breve relazione, interrotta a causa della misera condizione economica
di lui.
La donna in questione è Daisy, cugina
di Nick e ora moglie del ricco Tom Buchanan.
Gatsby cerca di farsi aiutare dal suo
vicino per riavvicinarsi alla sua amata, la donna che non ha mai
dimenticato.
Daisy inizialmente non esita a mettere
da parte il fedifrago Tom, il quale tuttavia agita davanti a sua
moglie il torbido passato di Jay, facendole insorgere più di qualche
dubbio.
Un fatale avvenimento determinerà la
fine del sogno di Jay: l'auto su cui si trovano Gatsby e Daisy
investe una donna, uccidendola.
La vittima è l'amante di Tom, che si
era lanciata sconvolta verso l'auto, credendo vi fosse questi al suo
interno, per comunicargli che il marito, scoperta la sua infedeltà,
voleva portarla lontano da New York.
Lo stesso marito che, dopo aver
indagato sull'auto che aveva ucciso sua moglie, si intrufola nella
villa di Gatsby, uccidendolo a sangue freddo.
Al funerale di Jay parteciperanno
soltanto pochi intimi: non c'è traccia di quel fiume di gente che
era solito frequentare le sue scintillanti feste mondane.
Non c'è neanche Daisy, che aveva
comunque già preso la decisione di restare con suo marito Tom.
Splendido affresco dei ruggenti anni
Venti americani, il più famoso romanzo di Francis Scott Fitzgerald
fa immergere completamente il lettore nella Jazz Age.
Il personaggio di Gatsby è
l'impersonificazione dell'American Dream: un'esistenza che passa
dalla miseria alla ricchezza e alla popolarità, salvo poi
concludersi tragicamente.
Le caratterizzazioni dei personaggi
sono magistrali: in particolare, quella dell'io narrante Nick
Carraway, con le sue sagge riflessioni sulla vicenda, ma anche quella
del protagonista Jay Gatsby, un gentiluomo vecchio stile che non può
che attirare su di sé consensi ed interesse.
La scrittura di Fitzgerald è
incredibilmente fluida e piacevole, grazie anche alla (pur
controversa) traduzione di Fernanda Pivano.
Un libro culto per intere generazioni,
capace di intercettare in pieno l'umore dei twenties, un mondo
che era profondamente cambiato dopo l'esperienza della Grande Guerra
e che si appresterà a piombare nel dramma della Grande Depressione.
[ Appunti sparsi 2009 ]
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