28 luglio 2015

La storia del cinema per chi ha fretta, di Maurizio Failla

La storia del cinema per chi ha fretta, di Maurizio Failla

Anno di prima pubblicazione: 2011

Edito da: Falsopiano

Voto: 4/10

Pagg.: 180

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Dietro un titolo accattivante e suggestivo si nasconde purtroppo un’opera assolutamente deludente.
Ci troviamo di fronte, in sostanza, ad una raccolta di micro-recensioni con cui viene analizzata una moltitudine di film.
Recensioni di una sola frase, che nelle intenzioni dell’autore dovrebbe essere ironica.

Eppure, se di un libro che conterrà presumibilmente oltre un migliaio di queste micro-recensioni, solo poco più di una decina sono veramente goduriose, il progetto non può che essere bocciato in pieno.
Non c’è nulla di più soggettivo dell’ironia, questo è vero, ma la lettura continua di questo libro comporta, alla lunga, assuefazione e noia.

Visto che le micro-recensioni memorabili sono davvero pochissime, tanto vale passarle in rassegna, per comprendere lo stile umoristico di Failla (almeno nei pochissimi casi in cui è riuscito nel suo intento).

Sintesi estrema del film in forma ironica:

Operaio sbrocca (Tempi Moderni)
Quel film con Anna Magnani che corre in mezzo alla strada (Roma città aperta)
“Esprimi un desiderio!” “Mah, così su due piedi...” (Stalker)

Sintesi estrema che rivela un paradosso:

Un sasso è la punta di diamante dell’evoluzione (2001: Odissea nello spazio)

Ironia sulla mistificazione:

Se volete Sparta dovrete passare sui nostri addominali (300)
 
Giudizio complessivo in forma ironica:

La colonna sonora con il filmaccio intorno (Across the universe)

Recensione basata sulla morale del film:

Chi si fa i cazzi suoi campa cent’anni (Braveheart)

Focus sull’aspetto di un personaggio, rivisto in chiave ironica:

L’uomo che pisciava seduto (Edward mani di forbice)
Un autentico scossone per il mondo dell’ortopedia (Planet Terror)

Focus su una caratteristica del film (in questo caso la durata), in chiave ironica:

Ci vediamo un filmetto e andiamo a letto (Heimat, Edgar Reitz)

Classico humour sull’interminabilità delle saghe:

Creed è più forte di Rocky (Rocky I) No, Rocky è più forte di Creed (Rocky II) Rocky è più forte del nero dell’A team (Rocky III) Creed è meno forte del Russo che a sua volta è meno forte di Rocky (Rocky IV) Rocky è vecchio e non combatte più (Rocky V) No, anzi combatte ancora... (Rocky Balboa) - La saga Rocky

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