31 marzo 2017

I due leoni, di Francesco Grasso

I due leoni. Il romanzo di Roberto e Ruggero d'Altavilla, di Francesco Grasso

Anno di prima pubblicazione: 2016

Edito da: 0111 Edizioni

Voto: 8,5/10

Pagg.: 236

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Non sono un appassionato di storia medievale. Devo dire che il mio interesse per la Storia si sospende in quel fatidico 476 d.c. per poi riprendere con il 1789 ed esaltarsi nell'affrontare il Novecento.
Eppure ho dato subito credito a questo romanzo di Francesco Grasso, perché avevo già letto un suo libro, ambientato in tutt'altra epoca e di cui ho parlato qui.
L'avevo letto e mi era piaciuto soprattutto il suo stile di scrittura, avvincente e coinvolgente, come dev'essere un romanzo storico fatto bene.
Devo dire che questo I due leoni l'ho trovato, sotto questo aspetto, addirittura migliore. L'autore ha una proprietà di linguaggio invidiabile, usa spesso metafore molto suggestive e in generale ha un senso della frase e del ritmo del racconto propri dei grandi narratori di storie.
In questo libro ci troviamo di fronte alle vite di Roberto e Ruggero d'Altavilla, i due fratelli normanni che, giunti dal nord della Francia, dominarono il sud Italia nella seconda metà dell'XI secolo.
Due persone molto diverse tra loro, ma unite dallo stesso sangue e dalla passione per la conquista, sebbene con modi e finalità diversi tra loro. Il religioso Ruggero, più giovane di quindici anni, si contrappone all'astuto Roberto (da cui l'appellativo Il Guiscardo). Il possente e forzuto Rogeirr e lo scaltro e avveduto Wiscard.
Il primo diventerà Gran Conte di Sicilia dopo averla in parte liberata dalla dominazione araba.
Il secondo sarà nominato Duca di Puglia e Calabria grazie ad intrighi e macchinazioni che renderanno onore al suo soprannome.
L'autore ci racconta tutto ciò, soffermandosi in particolare sulla campagna di Sicilia, ma ricostruendo al contempo alla perfezione la personalità dei due fratelli.
I due leoni è un libro che si legge piacevolmente e con trasporto, nonostante i temi trattati possano sembrare, almeno ai non amanti della storia, non particolarmente entusiasmanti. Sono sicuramente periodi ed avvenimenti poco conosciuti, in particolare da chi non abita in quelle terre. Forse, però, servono proprio libri come questo per far avvicinare il pubblico alla storia e far riscoprire momenti fondamentali della costruzione del nostro Paese.

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