5 ottobre 2014

Luoghi letterari: Colle dell’Infinito e Casa Leopardi a Recanati

La bella cittadina marchigiana di Recanati è celebre per essere la città natale di Giacomo Leopardi, una delle più grandi figure letterarie del nostro Paese.
Il poeta vi nacque nel 1798 nel Palazzo che porta il nome di famiglia e che ancora oggi è abitato dai suoi discendenti.

Affaccia sulla Piazzetta del Sabato del Villaggio ed è visitabile con tour guidati.
Il pezzo forte di Casa Leopardi è indubbiamente l’enorme biblioteca, che occupa più stanze e che conta oltre 20.000 volumi - raccolti dal padre di Giacomo, il Conte Monaldo - su cui il poeta si formò nelle lunghe giornate di “studio matto e disperatissimo”.
Costeggiando Casa Leopardi (con il palazzo sulla propria destra) si giunge, dopo una breve camminata, al Colle dell’Infinito, altro celeberrimo luogo reso immortale da quella che è una delle poesie italiane più belle e conosciute, composta da Leopardi quando aveva 21 anni.
Il colle che fu “sempre caro” al giovane scrittore, altro non è che il Monte Tabor, su cui sorge Recanati.
La vista è incantevole e può spaziare, nelle giornate limpide, fino ai Monti Sibillini, al confine tra Marche e Umbria.
Una enorme targa, incastonata nel muro di mattoni che fa da contrafforte, riporta il primo verso della poesia.
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Visitando questi luoghi, non ci si può non immergere nell’atmosfera dei Canti leopardiani. Anche solo sostando nella Piazzetta del Sabato del Villaggio, la suggestione ispirata da questa ode è totale: non si può non immaginare l’arrivo dalla campagna della donzelletta, o la vecchierella che siede con le vicine a filare sulla scala o ancora i fanciulli che gridando su la piazzuola in frotta, e qua e lá saltando, fanno un lieto romore.
Sulla piazza sorge anche la cosiddetta “Casa di Silvia”, dove abitava la musa del poeta, identificata in Teresa Fattorini, figlia del cocchiere di casa Leopardi, di un anno più vecchia del poeta, morta giovanissima di tisi.
Sito ufficiale di Casa Leopardi: www.giacomoleopardi.it/

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