23 settembre 2014

Il romanzo gotico (e l'horror)

Il romanzo gotico si sviluppò a partire dalla seconda metà del Settecento e identifica quel genere letterario che unisce un’ambientazione medievale (in luoghi quali castelli, monasteri ed altri simili), ad elementi fantastici, del mistero e dell’orrore (cosa che lo differenzia dal romanzo storico).
L’irrazionalità dei temi trattati nel romanzo gotico è fondamentale per distinguerlo, altresì, dal genere "giallo", il cui sviluppo narrativo deve essere necessariamente razionale.
Assai importante fu, da un punto di vista stilistico ma non solo, l’influenza del romanticismo che si andava anch’esso sviluppando sul finire del XVIII secolo.
L’utilizzo del termine gotico, preso in prestito dall’architettura, è dovuto proprio agli ambienti in cui tale tipologia di romanzo si svolge.
È chiamato a volte anche romanzo del terrore o romanzo nero, quest’ultimo da non confondere con il noir, che è invece un filone del genere "giallo".
Precursore del romanzo gotico moderno è unanimemente considerato il londinese Horace Walpole e, in particolare, il suo romanzo Il castello di Otranto del 1764 (che era difatti sottotitolato A Gothic Story).
Dopo Walpole, altra importante autrice fu Ann Radcliffe, per giungere, agli inizi dell’Ottocento, all’importante figura di Mary Shelley, che con il suo Frankenstein, del 1818, diede un’importante sviluppo al gotico innestando in esso tematiche scientifiche.
Un grande innovatore del genere fu il bostoniano Edgar Allan Poe, il quale scrisse diversi racconti riconducibili allo stile e alle tematiche del gotico classico, ma anche molti altri in cui se ne discostava in vari aspetti, dando vita a qualcosa di sostanzialmente nuovo: pur mantenendo in alcuni casi le tematiche fantastiche e del mistero, Poe si concentrò sulle paure dell’uomo moderno, abbandonando spesso le ambientazioni medievali e le scenografie gotiche, per concentrarsi sull’analisi psicologica dei personaggi. Poe è in tal senso l’inventore della moderna letteratura dell’orrore (oltre ad essere generalmente riconosciuto come l’inventore del giallo, in particolare del poliziesco).
Dopo Edgar Allan Poe, il gotico è nettamente scindibile in chi, come l’irlandese Bram Stoker, aveva continuato a seguire le orme dei classici (Dracula del 1897 è un gotico old-fashioned, che infatti ai non avvezzi alla cronologia può apparire di molto anteriore), e chi, come ad esempio Robert Louis Stevenson, sviluppò maggiormente il lato psicologico del terrore (Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, del 1886, è in tal senso una pietra miliare). Altro erede di Poe, degno di menzione, fu l’americano H.P. Lovecraft, che operò nella prima metà del Novecento.
Se oggigiorno il romanzo gotico è assolutamente secondario - nonostante la rivisitazione del genere che ne ha fatto, in un altro campo delle arti, il regista cinematografico Tim Burton - è comunque innegabile che esso è tuttora vivo in quei diversi generi a cui ha dato impulso, in primis la letteratura horror e, per certi aspetti, la fantascienza.

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