20 settembre 2014

La teoria del tutto, di Stephen Hawking

La teoria del tutto. Origine e destino dell'Universo (The Theory of Everything), di Stephen Hawking

Anno di prima pubblicazione: 2002

Edito da: Rizzoli

Voto: 6,5

Pagg.: 177

Traduttore: Daniele Didero

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E' innegabile che certi scienziati-professoroni assurti al rango di celebrità, come nel caso di Stephen Hawking, vivano un po’ di rendita con questi libricini che ripropongono bene o male le stesse idee, mutuandole magari da trascrizioni di lezioni universitarie.
 
E' ciò che succede con questo libro, che raccoglie il contenuto di sette lezioni tenute a Cambridge dal fisico britannico (fu originariamente pubblicato con il titolo Stephen W. Hawking's Life Works: The Cambridge Lectures). Stavolta però Hawking sembra non c'entrare molto, dato che, a quanto pare, la pubblicazione non è stata da lui autorizzata.
Dopo il successo planetario di “Dal Big Bang ai buchi neri”, il cosmologo di Cambridge ha dato alle stampe diversi altri libri sull’Universo, dove le tematiche, bene o male, sono sempre le stesse: i buchi neri, la nascita dell’Universo e il suo destino (contrazione o espansione infinita?), la ricerca di una teoria capace di coniugare le due grandi teorie scientifiche del Novecento, la relatività e la meccanica quantistica, in una sola capace di spiegare, una volta per tutte, i misteri irrisolti della fisica (e che viene non per nulla chiamata Teoria del tutto).
Proprio su tale teoria, come si evince dal titolo, è incentrato questo libro, piuttosto semplice all’inizio ma che diventa complicato man mano che ci si discosta dalla fisica astronomica classica per approdare nel mondo di quella moderna, che interagisce con le (presunte) astrusità della meccanica quantistica. Un libro (a tratti) semplice forse perché molto generico, limitandosi ad accenni di argomenti che non vengono mai approfonditi più di tanto, così come solo tratteggiati sono i vari, interessanti riferimenti alle implicazioni religiose di tali teorie (tra cui l’affascinante paradosso dell’onnipotenza). Ma del resto la cosa si spiega con il fatto che si tratta di una trascrizione di lezioni universitarie.
Ciò va a beneficio della leggibilità da parte di un pubblico più ampio al quale del resto il testo sembra rivolto.
Ad ogni modo, lettura piacevole, breve e affascinante per gli amanti della materia.

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