29 settembre 2014

Un'ombra ben presto sarai, di Osvaldo Soriano

Un'ombra ben presto sarai (Una sombra ya pronto serás), di Osvaldo Soriano

Anno di prima pubblicazione: 1990

Edito da: Einaudi

Voto: 8/10

Pagg.: 230

Traduttore: Glauco Felici

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"Lì, rannicchiato tra l'erba, ebbi la sensazione che ormai non esistevamo più per nessuno, nemmeno per noi stessi. Ci rassegnavamo ad accettare prepotenze e assegni senza valore. Ciò che ci attraeva era guardare la nostra ombra crollata e forse presto ci saremmo confusi con quell'ombra".


Diretto a Neuquen, nella parte settentrionale della Patagonia argentina, un uomo si ritrova a vagare per la pampa, senza un soldo in tasca, cercando volta per volta qualcuno che lo avvicini alla meta.
L'ingegnere, conoscerà persone strampalate che viaggiano per cercare fortuna verso mete lontane e che forse, in realtà, vagano in cerca di sè stessi. 


C'è un ex acrobata di origini italiane, Antonio Coluccini, che vive alla giornata, di piccole truffe.
C'è una cartomante attempata, Nadia, e un tesoro misterioso.
Un banchiere in fuga, Lem, con le sue delusioni d'amore.
Due sedicenti ufficiali in cerca del loro battaglione di fanteria. 


L'ingegnere si sposta tra i paesini di Triunvirato e Colonia Vela, due aggregazioni di nulla in mezzo alla pampa, dove gli abitanti e i ricchi estancieros sono costretti a mettere in palio le loro fortune al gioco pur di movimentare le loro esistenze. 


" - Non c'è nemmeno un carro attrezzi?- gli domandai.
- Per farne cosa? Chi viene quaggiù sa cosa rischia -
".


In viaggio sulla Gordini di Coluccini, sulla Citroen di Nadia o sulla Jaguar di Lem, su quelle desolate strade, in cui si può procedere "per oltre un'ora senza incontrare neanche una curva", l'ingegnere si confronterà con le bizzarre esistenze altrui ma anche con il suo passato, lontano ma sempre pronto a riemergere, in qualche modo. 


Un libro on the road carico di disillusione e di un imprecisato senso di nostalgia, ma anche e proprio per questo affascinante. Soriano dipinge il mondo degli ultimi nelle tinte opache e slavate della pampa, con un incedere lento e trascinato. 


Ritrovarsi ad essere un'ombra… inghiottiti dall'anonimato da cui disperatamente si è cercato, a lungo, di emanciparsi. 


"C'è un momento per ritirarsi prima che lo spettacolo diventi grottesco, Zarate. Quando uno è sulla pista lo capisce. Magari il pubblico applaude come impazzito ma uno, se è un vero artista, lo sa."

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